Una STORIA è composta di tanti brevi frammenti di eventi, di personaggi autonomi o dipendenti da altri, di spazi fantastici oppure reali, di dimensioni temporali fittizie o verosimili, di diversi punti di vista. Questa storia nasce e si alimenta in un percorso a ritroso, riflesso attraverso tredici ritratti sfumati, impreziositi da una cornice dorata, come lo sono tutti i ricordi, più o meno recenti e appesi con il chiodo profondo delle esperienze vissute sulla parete uniforme di un unico tempo di vita, una galleria di fatti, azioni, personaggi tutti, rigorosamente, al femminile, archetipi prediletti, forse Uno Solo, in quanto Donna, essere misterioso e adattabile, prodotto di un’epoca e della sua cultura, figlia del costume e delle abitudini, modello di comportamento di vita, tassello insostituibile del puzzle scombinato dell’esistenza, forma, figura, sostanza. Sono tredici per caso ma fors’anche per magia, quella che presiede agli eventi inconoscibili, li regola e li conduce, li dipana. Strano numero per dire la Storia che è parte di una Vita, il suo spessore, la sua unica consistenza. Un’esistenza al femminile senza che fosse scelta, eppure segnata, per così dire caratterizzata da molti punti fermi, anche se differenti, segmenti identici di una linea che tende all’infinito, pur non essendo retta ma sbilenca, spezzata, inframezzata da casi particolarissimi e insieme spettro di una generale condizione, proiettata su di un piano ortogonale a dimensioni incognite, mai conclusa, via via tangente a futuri ritratti, pur restando questi i fondamentali, dall’infanzia fino alla maturità, tappe basilari di un’evoluzione in cammino, che scorre in avanti ma passa continuamente per gli stessi punti, li avvolge con un abbraccio materno e toglie loro la polvere, li ridispone in bella mostra nella galleria aperta al pubblico e sotto ognuno di essi incide una didascalia, a fianco del nome e della data di composizione, provvede a dotarli di sistemi di illuminazione e di collocazione spaziale appositi, oltre a moderne ed efficienti apparecchiature di sicurezza. Una di queste è la registrazione a distanza di tutti i visitatori, muniti di regolare biglietto d’ingresso e privi di telecamere o macchine fotografiche che potrebbero alterare i dipinti o provocare irreparabili danni ai colori. Ognuno di essi è un dipinto raro, frutto della stessa mano oltrechè dell’innegabile preziosità del soggetto ritratto, qui presente con l’intero suo mondo, la sua vita, le sue esperienze. Spetterà agli estimatori riconoscerne i tratti affini oppure discordanti, appassionarsi più intensamente alle vicende di alcuni, meno di altri, pur se tutti assieme, a loro modo, risultano unici, invendibili, parte di una collezione privata mai esposta prima, opera d’arte o no, starà al visitatore e alla critica decretarlo. All’Autore spetta il doveroso compito di tutelarne la contraffazione eventuale.

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